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CCNL DIRIGENTI INDUSTRIA

Novità contrattuali Novembre 2024

Si comunica che le Parti Sociali hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del CCNL chiamato a coprire il triennio 2025-2027 per i dirigenti di aziende industriali rappresentati da Confindustria e Federmanager.

Di seguito si riportano le principali novità introdotte con l’ipotesi di accordo. Si avvisa che, una volta che verrà sciolta la riservata, verrà fornita ampia sintesi delle novità in concreto introdotte.

Retribuzione minima tabellare (TMCG)

In merito alla parte economica i livelli retributivi sono stati alzati del 13% circa, portando il trattamento minimo dagli attuali 75.000,00 euro lordi a 85.000,00 euro, gradualmente entro il 2026. I valori del trattamento minimo di garanzia (TMCG) per i 3 anni di vigenza del contratto saranno infatti portati a 80.000,00 euro per il 2025 e dal 2026 a 85.000,00.

Una tantum

Inoltre a copertura dell’anno 2024 viene previsto un importo “una tantum” pari al 6% del trattamento economico annuo lordo per i dirigenti che non abbiano percepito aumenti retributivi o compensi di altra natura dal Gennaio 2019 solamente per dirigenti che hanno ricevuto compensi entro la soglia pari a 100.000,00 euro.

Retribuzione variabile

All’interno della parte economica è stata resa obbligatoria per tutti l’adozione di sistemi di retribuzione variabile collegati ad indici o risultati, il cosiddetto MBO (Management By Objectives), per orientare sempre più la prestazione dei dirigenti verso il raggiungimento di specifici obiettivi dell’impresa. Con il nuovo contratto sarà vincolante il riconoscimento della parte variabile della retribuzione e tutte le imprese dovranno adottare sistemi retributivi collegati a indici e risultati. Il modello è stato pensato per essere più rispondente alla figura dirigenziale che per sua natura lavora per raggiungere i risultati aziendali e valorizza la performance individuale e la creazione di valore collettivo. 

Definizione della figura dirigenziale

Il nuovo contratto è stato adeguato all’evoluzione della figura manageriale, con un ampliamento della definizione di dirigente; viene recepito ora quanto già accade nelle imprese e vengono ricomprese anche le figure professionali di più elevata qualificazione e di esperienza tecnico professionale che realizzano in piena autonomia gli obiettivi dell’impresa, per stringere un patto forte tra manager e aziende come elemento essenziale per la crescita del Paese.

Previdenza complementare (Previndai)

In merito alla previdenza complementare il nuovo contratto è intervenuto sulla distribuzione delle quote di contribuzione al fondo Previndai con un aumento della quota minima a carico dell’impresa e un conseguente alleggerimento di quella a carico del dirigente.

Assistenza sanitaria integrativa (Fasi)

È stato riconfermato il ruolo determinante del Fasi e della sanità integrativa che viene rilanciata attraverso un aumento importante delle prestazioni rimborsate che il Fasi realizzerà in parallelo a questo rinnovo.

Formazione (Fondirigenti e 4.Manager)

Previsione di erogazione di maggiori fondi dalle imprese per consentire di intervenire anche sulle politiche attive del lavoro. Aumento della valorizzazione dell’Associazione 4.Manager che si candida ad essere veicolo di una nuova cultura di impresa, per la diffusione dell’innovazione e per avere una maggiore incisività sulle istituzioni nell’interesse di manager e imprese. 

Ulteriori novità introdotte

  • Azioni mirate per il raggiungimento della parità di genere: il rinnovo di questo contratto si è sviluppato in continuità con quello precedente su un tema a cui le parti sono molto sensibili come la parità di genere, con particolare riferimento alle pari opportunità e all’equità retributiva; l’accordo che è stato raggiunto fa importanti passi avanti rispetto al passato e arriva a sostenere il principio di pari opportunità tra ruoli apicali, compresa l’applicazione dell’equità remunerativa. In merito alle azioni più concrete, si segnala che è stato ora inserito un apposito articolo dedicato alla tutela e al sostegno della maternità, della paternità e della genitorialità condivisa, con la consapevolezza che avere modelli organizzativi inclusivi ha sempre più una valenza strategica per le imprese;
  • Sostegno della genitorialità: aumento al 100% della retribuzione dell’indennità per i congedi che oggi la legge fissa all’80%. Inoltre, è stata incentivata una modalità per garantire durante il periodo di astensione obbligatoria la madre o il padre dando loro la possibilità di avere accesso alle informazioni aziendali, in modo da facilitarne il rientro a conclusione del periodo.
 

Lo Studio rimane a completa disposizione per fornire ogni eventuale chiarimento in merito sia con riferimento alla novità soprariportata sia per ciò che riguarda le ulteriori novità che risultano previste dagli altri CCNL per il mese preso a riferimento.